‘Il mondo che verrà’ è una serie di interventi video sui canali social del Gruppo Feltrinelli: quattro appuntamenti a settimana, dal 27 aprile 2020 con i contributi degli autori della casa editrice.
Come sarà il mondo dopo la pandemia? Cosa dobbiamo portarci nella nostra vita di domani? Giangiacomo Feltrinelli editore prova a rispondere a questo e ad altri interrogativi con ‘Il mondo che verrà’. Un palinsesto di contributi video di scienziati, storici, giornalisti e narratori che proporranno idee e strumenti per ripartire con consapevolezza verso un futuro da inventare. Perché cercare risposte attraverso la conoscenza, la competenza e l’autorevolezza è la migliore risorsa a cui possiamo attingere. Come cambierà il nostro rapporto con la scienza? Come vivremo da cittadini le nuove sfide della politica e del lavoro? Quale sarà il nuovo ruolo della tecnologia nella nostra vita? E cosa sta succedendo alla scuola e al nostro modo di concepire l’insegnamento?
N’hésitez pas à faire circuler cette information au sein de vos propres contacts et sur les réseaux.
“La start-up nation: un cirque sans filet”
Silvio Lorusso (Institute of Network Culture d’Amsterdam)
avec Aude Launay(Kunsthalle, Mulhouse)
jeudi 12 mars 2020 à 19h00 Gaîté Lyrique Auditorium 3bis, rue Papin 75003 – Paris
Entrepreneur ou travailleur précaire ? Bienvenue dans l’entreprécariat, un néologisme forgé par Silvio Lorusso, qui nous guide à travers un monde où le changement est considéré comme naturel et sain, quoi qu’il apporte. Son premier livre dépeint un monde peuplé de posters de motivations, d’outils pour améliorer la productivité, de bureaux mobiles et de techniques de développement personnel. Un monde dans lequel un mélange d’idéologie entrepreneuriale et de précarité généralisée régit les réseaux sociaux professionnels, les marchés en ligne pour le travail free-lance et les plateformes de financement participatif. Le résultat ? Une vie en version bêta permanente, aux implications parfois tragiques. Aude Launay va articuler cette notion avec celle d'”algotaylorism” pour explorer l’économie de l’attention et rendre visible le travail des non-travailleurs, le management algorithmique des travailleurs, le micro-travail, la place de l’intelligence artificielle.
Il 7 novembre 2017, ho condotto un seminario-fiume (4 ore e più) nell’ambito della Scuola critica del digitale, una iniziativa del Centro per la Riforma dello Stato (CRS) in collaborazione con le Camere del lavoro autonomo e precario (CLAP). Il seminario si è svolto a Roma nello spazio autogestito Esc Atelier. Qui di seguito le cinque parti del video ritrasmesso in streaming.
Interventi di Francesco Raparelli (Esc) e Giulio De Petra (CRS). Seminario: piattaformizzazione.
Seminario: Lavoro on-demand, micro-lavoro, lavoro sociale in rete.
Seminario: Azione sindacale in rete, cooperativismo delle piattaforme.
Confronto con i partecipanti (1)
Confronto con i partecipanti (2)
Lavoro e capitalismo delle piattaforme
con Antonio Casilli
L’attenzione crescente di chi studia, per modificarle, le nuove forme che assume il lavoro si rivolge sempre più spesso alle attività quotidiane di miliardi di utilizzatori di servizi online le quali, pur sfuggendo a un inquadramento salariale, sono produttrici di valore. Per un numero crescente di lavoratori, di semi-professionisti, di persone in cerca di impiego, di semplici utilizzatori, il lavoro passa dalle piattaforme digitali.
Al centro dell’attenzione è la capacità di queste grandi infrastrutture tecnologiche di comandare non solo il lavoro esplicito e frammentato di quote crescenti di lavoratori sempre più precarizzati, dalla logistica alla produzione intellettuale, ma anche il ‘lavoro implicito’ più o meno volontario e gratuito degli utilizzatori, spesso strumentalizzando a fini commerciali concetti come ‘condivisione’, ‘partecipazione’, ‘collaborazione’.
Dalla fornitura di servizi (come su Foodora) alla creazione di contenuti (come su Youtube), dalla produzione di dati (come su Google) al perfezionamento di sistemi di intelligenza artificiale (come su Amazon Mechanical Turk), queste nuove forme di “lavoro digitale” sono spesso invisibili e presentate come attività accessorie rispetto al lavoro tradizionale. Eppure esse incanalano, contrattualizzano e misurano la performance degli utilizzatori umani e li articolano con operatori non umani (bots, intelligenze artificiali, etc.).
Ma generano anche nuovi conflitti sociali legati, ad esempio, al riconoscimento delle condizioni di produzione e della proprietà sui prodotti distribuiti per mezzo di Internet.
Di fronte allo strapotere di nuove e vecchie piattaforme, un numero crescente di rivendicazioni collettive si organizza e si manifesta.
Rinnovo del sindacalismo, nuove iniziative della società civile, altri movimenti: si sta avviando una nuova stagione di lotte sociali legate ai diritti fondamentali, alla redistribuzione del reddito e ai rapporti di potere connessi alle tecnologie digitali.
Indice degli argomenti
• L’analisi delle nuove forme di organizzazione sociale legate all’utiizzo delle piattaforme.
• L’analisi delle diverse forme di impiego generate dall’utilizzo delle piattaforme
• La descrizione e l’analisi delle diverse modalità di lavoro esplicito ed implicito realizzato mediante le piattaforme
• L’emersione e la convergenza dei conflitti generati e abilitati dall’uso delle piattaforme
• La descrizione di scenari per il “futuro del lavoro”
• La progettazione dell’azione militante